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Il Crowdfunding: uno strumento duttile al servizio del no profit

Il Crowdfunding: uno strumento duttile al servizio del no profit

Il crowdfunding è una forma di finanziamento dal basso realizzato attraverso piattaforme digitali. Particolarmente utile per gli enti del terzo settore, esso è in realtà utilizzato da tutti quei soggetti che, non volendo o non potendo accedere a finanziamenti pubblici o privati, bandi, mutui e simili, intendono comunque realizzare un obiettivo importante, un traguardo che hanno a cuore, sia di natura individuale che collettiva.

Con il crowdfunding è possibile raccogliere fondi da parte di tutti i sostenitori di un’idea, di un progetto, di un obiettivo i quali altro non fanno che compire donazioni attraverso una piattaforma: ciò che comunemente avviene nelle raccolte fondi con serate, eventi di piazza, cene di beneficenza, oggi avviene attraverso il lancio di una campagna di raccolta fondi gestita, nella maggioranza dei casi, da piattaforme specializzate che, senza costi e senza penali, aiutano i promotori a realizzare progetti.

E’ possibile lanciare una campagna “autonoma”, ossia finalizzata a raccogliere l’intera cifra necessaria presso il pubblico dei sostenitori, oppure una campagna cofinanziata, ossia supportata da un bando che impone dei requisiti, ma che eroga una parte dell’importo. In questo caso, ovviamente, bisognerà rispondere al bando ed avere dei prerequisiti indicati dall’ente erogante.

Esistono vari tipi di raccolte e diversi tipi di piattaforme. Vediamo brevemente qui di seguito un’ottima sintesi dal sito www.italianonprofit.it  (https://italianonprofit.it/risorse/definizioni/crowdfunding/)

 

Ci sono tipologie diverse di attivazione della raccolta fondi con crowdfunding che possono essere così raggruppate:

  • All or Nothing, i contributi sono restituiti se non viene raggiunto o superato l’obiettivo di campagna in un massimo di 90 giorni. Adatto ai progetti che hanno bisogno di raggiungere almeno la cifra indicata per essere realizzati;
  • Keep it all, tutti i contributi raccolti in un massimo di 90 giorni vengono accreditati anche se non viene raggiunto l’obiettivo della campagna. Rivolto ai progetti che possono partire anche se non è stato raccolto l’importo previsto dall’obiettivo.
  • Fundraising, consente la raccolta fondi con accredito istantaneo senza un obiettivo minimo né limiti di tempo. Particolarmente indicato per associazioni, partiti politici ed enti pubblici che vogliono finanziare un’attività continuativa.

Le piattaforme possono essere suddivise in:

  • donation/reward based: il modello con donazione prevede che chi conferisce denaro alla campagna lo fa in forma di donazione per cause che gli stanno a cuore, senza alcun tipo di ritorno, se non un ringraziamento. Il modello reward, ovvero con ricompensa, rimane nell’ambito della donazione, quindi della raccolta fondi, ma prevede un sistema di ricompense, non finanziarie, ma proporzionate, più o meno simboliche, a seconda dell’ammontare della donazione e legate alla causa.
  • loan-based: è un modello di crowdfunding rappresentato dal prestito di denaro, dove un soggetto conferisce denaro a titolo di prestito, che prevede quindi la restituzione della somma. L’ammontare degli interessi è eventuale, e varia a seconda delle modalità scelte e della relazione con cause socialmente rilevanti o meno.
  • equity: consiste nel crowdfunding con investimento. È di fatto un investimento in quote o azioni di società, spesso startup, dove un soggetto acquista quote di capitale per averne un ritorno economico in relazione e in funzione dell’operazione di finanziamento effettuata. Questo genere di crowdfunding è di fatto una sollecitazione di pubblico risparmio e comporta i relativi rischi. Pertanto è regolato da norme specifiche nei diversi paesi: in Italia l’organo competente è la CONSOB che ha emanato un regolamento fin dal 2013.
  • DIY (Do it Yourself): sono campagne personalizzate sviluppate su siti indipendenti in linea con l’identità di progetto.

 

Per enti del terzo settore, soprattutto molti piccoli, il crowdfunding è uno strumento molto duttile ed efficace che, se ben utilizzato, consente di raccogliere in poco tempo quei fondi necessari a realizzare piccoli progetti che diversamente non decollerebbero o che richiederebbero una estenuante attività di ricerca di sponsor, di contributi o donazioni presso persone o enti spesso non interessati alla mission del richiedente.

Diciamo che con il crowdfunding prima di tutto si conserva una certa indipendenza ideologica rispetto ai finanziatori e poi, cosa molto importante, chi dona può essere totalmente estraneo o distante dall’ente, ma ne supporta gli ideali, i valori, gli scopi che si concretizzano attraverso azioni e progetti che si vuole aiutar a crescere.

Ovviamente, come tutte le cose, anche il crowdfunding deve essere costruito e seguito da professionisti per la buona riuscita. Diversamente sarà una normalissima accolta fondi ammantata dall’alone della digitalizzazione.

 

© Annunziata Candida Fusco